Site icon Diario di un fantasma

ALBERTO

La solita vita. Grigia. Anonima. Necessaria. Né veloce né lenta ma costante. Programmata in un loop senza uscita, definita, codificata, censita e trascritta. Fino a quel giorno nessuno poteva immaginarsi altro perché nessuno sapeva.

Non vai in Svizzera per cambiare vita, ci vai per la tranquillità, per l’equidistanza dalle parti in conflitto. La sicurezza. La neutralità. Devi campare tu e la tua famiglia e di te, quell’impiego, grigio, anonimo, tranquillo, necessario, di te aveva bisogno.

Così Alberto fu assunto e per anni lavorò in quell’ufficio grigio. Rigoroso, preciso, puntuale, metodico, un impiegato modello, questo era Alberto e per questo piaceva al capo, e per questo fu assunto e vi lavorò per anni, nell’ombra e nella luce di una normalità quieta, una vita ordinaria, anonima, ma solo fino a quel momento quando tutto cambiò nei giorni delle rivoluzioni che agitavano i popoli della vecchia Europa.

Se l’innesco di un incendio può avere sempre una spiegazione, l’evento che ne consegue ha vastità che la ragione deve al divino, all’ignoto, alla definizione dell’imponderabile consistenza della materia che alimenta le fiamme.

Caso o volontà divina, quel giorno l’intuizione scosse la solita vita dell’impiegato, e non fu rabbia o collera, furono i colori rifratti nel muro di polvere illuminato dal sole che entrava da una vecchia finestra di quell’ufficio anonimo, ordinato e straboccante di idee e brevetti, fu l’immaginazione a cavalcare la luce, a vedere nella materia l’energia che muove l’universo, ad attraversare il muro del tempo dissolto con il paradosso dei fratelli gemelli secondo cui uno invecchia mentre l’altro che viaggia alla velocità della luce resta giovane.

Alberto ragionava come l’uomo sa fare con schemi del passato, ma tuttavia pensava fuori recinti razionali di gabbie scontate: forse è questo l’ovvio spazio infinito di una mente libera?

Una scintilla mette in moto una macchina, una scintilla innesca un incendio, l’intuizione quel giorno fu la scintilla che cambiò la storia del mondo, e così aggiunse a mano una nota al lavoro che nessuno conosceva: l’Energia è uguale alla massa per la velocità della luce al quadrato. E=mc2

dal mio esercizio/contest nel gruppo FB #sese20righe_intuizione

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